Palazzo Poggi si trova a Bologna, in via Zamboni (Strada San Donato fino al 1867) ed ha per così dire due vocazioni. La prima, quella privata, inizia con la sua costruzione voluta nel 1549 da Alessandro Poggi, forse su progetto di Pellegrino Tibaldi, e completata, alla morte di Alessandro, dal fratello, Giovanni Poggi, tesoriere pontificio e nunzio apostolico presso l’Imperatore Carlo V. Giovanni ha notevole peso nelle vicende del tempo, rivestendo un ruolo da protagonista delle trattative tra Carlo V e Papa Clemente VII per risolvere la vertenza tra i due, conclusasi con l’incoronazione imperiale del 24 febbraio 1530 a Bologna, la seconda città per importanza dello Stato Pontificio. Proprio per questa posizione di rilievo nella vita pubblica cittadina, la famiglia Poggi, pur non essendo senatoria, realizza un Palazzo di vaste dimensioni e adorna le numerose sale con una prestigiosa serie di affreschi, ultimati nella metà del 500, con temi iconografici anche non consueti, per un ciclo decorativo cinquecentesco, grazie alla presenza Nicolò dell'Abate, Prospero Fontana e Pellegrino Tibaldi.
La seconda vocazione del Palazzo, quella scientifica, ha inizio nel 1711, quando il Senato bolognese lo acquista per insediarvi l’Istituto delle Scienze e delle Arti, voluto da Luigi Ferdinando Marsili. Tra il 1712 ed il 1726, per consentire gli studi astronomici, viene costruita la torre della Specola, nelle cui stanze è oggi allestito il Museo Astronomico dell'Università di Bologna. Tra il 1803 ed il 1805, in epoca napoleonica, Palazzo Poggi ospita le aule dello Studium, trasferito dall’Archiginnasio in quella che è ancora oggi sede dell'Università di Bologna. Il Palazzo ospita anche il Museo allestito con tutto il materiale scientifico e le collezioni che il naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi ha lasciato in eredità al Senato di Bologna nel 1603.