Il nome dei Gozzadini compare nei documenti bolognesi del tempo già a partire dall’anno Mille, e dopo di allora rimane fortemente intrecciato con le vicende cittadine, nelle quali i vari membri della famiglia ricopriranno sempre posizioni di prestigio. Sono tra i primi ad ottenere un seggio nel Senato cittadino nel 1466 e lo conservano quasi ininterrottamente sino alla soppressione napoleonica. Circa duecento Gozzadini siederanno nei vari Consigli cittadini, e ben ventiquattro di loro saranno chiamati come Podestà in varie città italiane, tra cui Milano. In anni più recenti, Giovanni Gozzadini (Bologna 1810-1887), storico, archeologo e senatore del Regno, nella sua tenuta di Villanova di Castenaso rinviene un sepolcreto che consente di riscrivere una pagina di storia importante sulla civiltà antica che ha preceduto quella etrusca. Allo stesso si deve il primo meticoloso studio delle torri gentilizie di Bologna, delle quali ne individuò più di 200. La figlia, Gozzadina Gozzadini Zucchini, ultima dell’illustre stirpe, lascia i suoi beni per la costruzione dell’ospedale per bambini (1908) che porta ancora il suo cognome.
I Gozzadini ebbero numerose case a Bologna, viste la loro ricchezza e l’antichità della stirpe, per altro anche molto numerosa. Della loro presenza rimangono tracce nel Palazzo senatorio di via Santo Stefano 36, acquistato da Annibale Gozzadini alla fine del ‘400, che attualmente ha preso il nome di Casa Zucchini (e ospita il B&B Antica Casa Zucchini), e nella Casa Gozzadini di via Santo Stefano 58, che ora ospita il Convitto Giovanna D'Arco. Del Palazzo progettato ad inizio ‘500 dal Formigine per conto di Giovanni Gozzadini ad inizio di Strada Maggiore (Palazzo mai realizzato), rimane solo il portico, inglobato nella Chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano.