Nel 1545 la Chiesa cattolica, per reagire alla diffusione della Riforma protestante in Europa, convoca a Trento il Concilio che produrrà un movimento chiamato Controriforma. Il Concilio, tra l’altro, sosterrà l’importanza delle arti figurative come strumento per far conoscere al mondo le nuove linee religiose. In questo ambito si affermerà il Barocco, caratterizzato non ad uno stile preciso, ma da un’idea di coinvolgere lo spettatore, di comunicare con lui con una teatralità ed una drammaticità in grado di offuscare la linea che separa l’arte dalla realtà. Il termine Barocco deriva dal portoghese “Barrôco” ed indica un particolare tipo di perla dalla forma irregolare e non perfettamente sferica. La perla barocca senza forma, gonfia è difficile da maneggiare, bella nella sua deformità, rispetto alla perla tradizionale e regolare espressa in precedenza dalle arti figurative. A differenza dell’arte armoniosa e semplice del Rinascimento e del Manierismo, il Barocco preferisce forme sproporzionate con linee curve e molto dinamiche ed utilizza materiali molto lussuosi come marmo, oro, argento, smalti, che permettono un particolare uso dei forti contrasti di ombra e luce, con una prospettiva nei quadri, negli affreschi e nelle architetture, in grado di creare effetti scenografici e teatrali con illusionismi prospettici. Il Barocco copre ogni cosa, non lascia spazi vuoti, finendo per confondere le linee di confine tra architettura, scultura e pittura.
La Controriforma parte da Trento, ma è a Roma che inizia la battaglia barocca, ed i primi nomi che ad essa si collegano sono quelli di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) e Francesco Borromini (1599-1667), i principali esponenti dell’architettura barocca seicentesca. In campo pittorico, sono preceduti dal più importante pittore religioso della Controriforma: Michelangelo Merisi da Caravaggio. Nel Barocco finiscono per confondersi le linee di confine tra architettura, scultura e pittura, come avviene nella prima Sala barocca riconosciuta come tale, affrescata a Roma nel 1597 da Annibale Carracci, chiamato da Odoardo Farnese per dipingere il soffitto del suo Palazzo con Gli amori degli dèi. Il Barocco ama i soffitti dipinti con immagini sorprendenti, in cui le dimensioni razionali si perdono per stupire l’osservatore, creando particolari prospettive architettoniche.
La caratteristica del Barocco è che da Roma si irradierà con grande diffusione in Italia e nel mondo, modificandosi e adattandosi ai costumi locali. Lo stile artistico barocco arriverà ovviamente anche a Bologna, la seconda città dello Stato Pontificio, finendo per creare e soprattutto per ridisegnare con i suoi caratteristici tratti gli edifici religiosi e laici di quella città, che aveva dato un contribuito alla rottura col recente passato rinascimentale e manierista, grazie ad autori come i Carracci e la loro scuola, Guido Reni in primis, ai quali aggiungerei anche Pellegrino Tibaldi.
Tutto bellissimo Guido, immagini stupende.
Grazie Fausto, il Barocco è un tema interessante e fotogenico.
Bellissime foto!
Grazie Patrizia, il Barocco si presta a scatti “colorati”
Bellissime foto! Utilissime anche per i mei approfondimenti. Quindi due volte grazie!
una vera antologia del barocco a Bologna. Bravoooooo
Sempre più bravo!
Pur non essendo mai stata molto portata come gusto personale al periodo Barocco, questi scatti della nostra città sono meravigliosi, alcuni di questi a me proprio sconosciuti. In più l’introduzione, complimenti Guido e sempre Grazieeeee
Eugenia