Pellegrino Tibaldi nasce a Puria di Valsolda in Lombardia nel 1527. Il padre lo porta a Bologna per iniziare la sua formazione culturale, sia come pittore, alla scuola del Bagnacavallo e sulle opere eseguite da Girolamo da Carpi, sia come architetto, in un ambiente che risente delle novità portate al nord da Giulio Romano e da Sebastiano Serlio. Il suo percorso artistico si completa durante il soggiorno romano, dal 1547 al 1549, quando viene in contatto con l'opera di Michelangelo e di alcuni dei manieristi (in primo luogo Perin del Vaga). I frutti di quanto appreso sono evidenti nelle prime opere del Tibaldi, tra le quali possiamo annoverare quelle volute dal bolognese Cardinal Poggi a metà del Cinquecento. Giovanni Poggi, potente ecclesiastico, non ancora Cardinale, alla morte del fratello Alessandro, nel 1549, diviene unico responsabile del grandioso progetto di ampliamento e trasformazione del Palazzo che la Famiglia possiede dalla fine del XV secolo in Strà San Donato a Bologna. Così, probabilmente tra il 1550 ed il 1551, chiama Nicolò Dell’Abate e Prospero Fontana per decorare il piano nobile e Pellegrino Tibaldi per le decorazioni delle sale al piano terreno, che dal 1711 ospiteranno l’Istituto delle Scienze voluto da Luigi Ferdinando Marsili.
Nelle due sale del piano terra di Palazzo Poggi, dette rispettivamente di Ulisse e di Polifemo, Pellegrino Tibaldi realizza il ciclo di affreschi delle Storie di Ulisse, un tema iconografico inedito in Italia nei complessi decorativi. In seguito (1555 ca.), progetta e decora la Cappella di famiglia nella Basilica di San Giacomo Maggiore a Bologna con La divisione degli Eletti e San Giovanni che battezza. In queste prime opere della sua maturità, Tibaldi mette a frutto l’esperienza bolognese e romana con affreschi che rappresentano una versione originalissima dei modelli michelangioleschi, una rielaborazione con effetti di illusionismo prospettico, in parte venata di grottesca ironia, nel gigantismo delle figure e nella plasticità delle pose, al culmine di quel Manierismo, presto superato dai tre Carracci e dalla cosiddetta "rivoluzione naturalistica".
È un lavoro fantastico!! Grazie per condividerlo
Grazie Federico