La Cupola del Santuario di Santa Maria della Vita, realizzata nel 1787 su progetto di Giuseppe Tubertini, da un disegno di Antonio Bibiena, è ben visibile da Piazza Maggiore e nello skyline cittadino. Il Santuario è stato ricostruito nel 1687, su progetto di Giovan Battista Bergonzoni, a seguito del crollo del precedente edificio, già molto lesionato dal terremoto del 1505. La facciata resta incompiuta sino agli inizi del Novecento e completata nel 1905 da Luigi Leonida Bertolazzi. La struttura della Chiesa è quindi giunta ai nostri giorni rimaneggiata, rispetto alle sue antiche origini, che risalgono all’arrivo a Bologna del movimento penitenziale dei disciplinati o flagellanti o dei battuti. Dediti non solo alla penitenza personale, ma anche all’assistenza del prossimo, i Battuti si costituiscono in Confraternita, la più antica della città, dedicata a Santa Maria della Vita, e, dopo il 1286, iniziano ad acquisire terreni nella zona di Via Clavature per costruire una Chiesa e una struttura di accoglienza ospedaliera, la prima eretta nel centro cittadino. Un’altra Confraternita di Battuti è attiva a Bologna dal XIV secolo. Dedicata a Santa Maria della Morte, è dedita all’assistenza ospedaliera di coloro che si trovavano in estrema difficoltà, come carcerati o condannati a morte. Del loro Ospedale (iniziato nel 1427) e della Chiesa di Santa Maria della Morte, ricostruiti su progetto di Antonio Morandi nel 1565 e collocati nel quadrilatero che comprende Via de’ Musei (già Vicolo della Morte), Via dell’Archiginnasio, Via de’ Foscherari e Via Marchesana, rimane solo traccia nel Portico detto della Morte (libreria Nanni), nell'attuale Via de’ Musei. Le due strutture ospedaliere assistenziali create dai Battuti rimangono in quella zona sino al 1725, quando entrambe si trasferiscono in Via Riva di Reno nella nuova costruzione dell’Ospedale Maggiore. Oggi il Complesso monumentale di Via Clavature comprende Santuario di Santa Maria della Vita e l’annesso Oratorio dei Battuti.