Chi si reca al cimitero della Certosa per portare un fiore ai propri cari, non ha subito la percezione di trovarsi in ex Monastero certosino. La Certosa di San Girolamo di Casara, prima di essere soppressa nel 1796 e adibita a cimitero comunale nel 1801, è stata un importante centro religioso certosino sin dal 1376, anno del primo completamento. Lo si può intuire dalla vastità della struttura, osservando meglio i Chiostri antichi e la Chiesa, pur rimaneggiati nel tempo. Nel 1334 viene posta la prima pietra della Chiesa monastica, dedicata a San Girolamo per espressa volontà di Giovanni D’Andrea, dottore in diritto canonico e figura di spicco della cultura guelfa bolognese. Questi nel 1331 guida la delegazione che si reca ad Avignone, sede temporanea della corte papale, per offrire la formale sottomissione di Bologna al francese Papa Giovanni XXII e con l’intenzione di portare in città l’Ordine Certosino, per il quale il Pontefice stesso ha una speciale affezione. Dopo la fondazione, le numerose donazioni e gli ampi privilegi papali consentono, nei secoli, ampliamenti ed abbellimenti del Monastero, tanto che nel ‘700 è ancora uno dei più insigni dell’Ordine Cartusiano, in grado di attirare visitatori da tutta Europa. Nel 1792 la Certosa di San Girolamo diventa Primaria di tutto l’Ordine dei Certosini, quando accoglie padre Geoffroy, priore generale, giunto dalla Gran Chartreuse, il primo Monastero sorto in Francia e abbandonato a seguito degli eventi rivoluzionari. La Chiesa è ancora testimone dell’antico splendore, con la nutrita collezione di opere, presenti oggi al suo interno o ricollocate in altri luoghi della città.