La Famiglia Malvezzi, quasi certamente originaria di Budrio, prende parte alla vita pubblica bolognese fin dal XIII secolo. Si arricchisce col commercio della seta e con l’attività bancaria, entrando nel Senato bolognese fin dalla sua istituzione nel 1466, per rimanervi fino al 1787, anno della soppressione. I Malvezzi, rivali della Famiglia Bentivoglio, con l’aiuto della Famiglia Lambertazzi tentano di cacciare Giovanni II Bentivoglio da Bologna, con una fallita congiura del 1488 che prende il loro nome. Cacciati dalla città, rientrano nel 1506 dopo la caduta dei Bentivoglio, grazie a Papa Giulio II. La Famiglia Malvezzi si stabilisce a Bologna in diverse case e palazzi lungo Strada San Donato (oggi via Zamboni), distinguendosi per i diversi rami di appartenenza dei suoi componenti. Il ramo detto dei Malvezzi de’ Medici, che abitava già all’inizio di Strada San Donato sin dai primi del Quattrocento, a partire dal 1560 fa erigere un suo Palazzo su progetto di Bartolomeo Triachini in una parte della via un po’ stretta, e quindi buia, che vale a quel ramo della Famiglia il soprannome di Malvezzi dal Portico Buio.
Palazzo Malvezzi de’ Medici è sottoposto a diversi interventi nel tempo. Nel 1725 il marchese Giuseppe Maria Malvezzi de' Medici (1670-1736) fa realizzare il maestoso Scalone d'onore su disegno Ferdinando Bibiena e sotto la direzione di Alfonso Torreggiani; cinque anni dopo fa restaurare il portico esterno. Gli ambienti interni, soprattutto al piano nobile, subiscono forti trasformazioni alla metà del XIX secolo per volontà di Giovanni Malvezzi de' Medici (1819-1892), che affida la realizzazione degli affreschi dei soffitti a Francesco Cocchi (1788-1865), uno scenografo teatrale che aveva maturato una particolare esperienza in numerosi soggiorni di lavoro nel Nord Europa. Nel 1931 il Palazzo viene venduto da Aldobrandino Malvezzi (1881-1961), professore all'Università di Firenze, alla Provincia di Bologna, che fino a quella data aveva condiviso con il Municipio e la Prefettura la sede di Palazzo d'Accursio. Oggi Palazzo Malvezzi de’ Medici ospita la sede della Città metropolitana di Bologna e gli ambienti del piano nobile mantengono l'assetto decorativo ottocentesco, con l'apparato eseguito da Francesco Cocchi, improntato ad un gusto eclettico classificabile tra i pochi esempi bolognesi di quel Neo rococò di ispirazione sabauda, che avrebbe presto caratterizzato le dimore aristocratiche del Regno.