La Basilica di San Petronio sorge nella centrale Piazza Maggiore di Bologna. È dedicata ad un Santo un po’ atipico, documentato come ottavo vescovo di Bologna, con il suo episcopato collocabile tra il 431 e il 449. Ho scritto atipico, perché, se si presta ascolto alla versione agiografica, vale a dire il complesso delle testimonianze che costituiscono la memoria della vita di un Santo e del culto a lui tributato, compresa una Vita scritta in volgare alla fine del XIII secolo, se ne ricava una figura particolare e che a me piace molto, perché incarna in qualche modo lo spirito bolognese. Petronio arriva a Bologna, la trova in condizioni disastrate a causa delle invasioni barbariche. Avvia una campagna di ricostruzione della città ed in particolare del complesso di Santo Stefano (Sancta Hierusalem), con l’idea di creare un luogo di culto adatto ad intercettare i pellegrini sulla via Francigena. Effettua un viaggio a Gerusalemme, da cui ritorna portando alcune reliquie. Passando da Costantinopoli, ottiene da Teodosio II numerosi benefici per la sua città: l'ampliamento del circuito murario, la garanzia della perpetua autonomia civica, la protezione imperiale contro ogni forma di tirannia straniera, la concessione dello Studium, ovvero dell'Università. Petronio, alla morte, viene sepolto nella Sancta Hierusalem da lui edificata, dove le sue spoglie sono rinvenute il 4 ottobre 1141 dai monaci benedettini di Santo Stefano. Ora riposano nella barocca Cappella di San Petronio (già Aldrovandi), all'interno dell'omonima Basilica.
La Basilica di San Petronio, come ho già detto, incarna in qualche modo lo spirito del fare del Santo, ma soprattutto quello dei bolognesi, la cui spiritualità è sì sincera, ma non troppo appiattita sui dogmi imposti dall’alto. Tanto è vero, che la costruzione della Basilica è totalmente da ricondurre alla città, ai bolognesi, quando, nel 1388, il Consiglio dei Seicento del Comune di Bologna, in segno di riconoscenza verso il vescovo Petronio, elevato al rango di Patrono della città nel 1253, decide di iniziare la costruzione di un tempio a lui dedicato. Il 1390 vede la fondazione di questa Basilica, la sesta Chiesa in Europa per le sue imponenti dimensioni (132 metri di lunghezza e 60 di larghezza, con un'altezza della volta di 44,27 metri, mentre sulla facciata tocca i 51), dopo San Pietro in Vaticano, Saint Paul a Londra, la cattedrale di Siviglia, il Duomo di Milano e il Duomo di Firenze. E la sua edificazione (di qui il significato del titolo di questo articolo), non scaturisce quindi dalla volontà ecclesiastica (un duomo cittadino è già presente, la Basilica di Pietro consacrata nel 1184), ma per volontà civica, come atto sia di fede sia religiosa, che politica, monumento gli ideali comunali di libertà e autonomia. In periodi di forti turbolenze ed ingerenze religiose da parte di Roma, i bolognesi si sono messi in proprio, costruendosi la propria Basilica. Gli ecclesiastici non vennero nemmeno interpellati, anzi, furono persino tassati per partecipare alla realizzazione della chiesa.
Sono felice di potervi mostrarvi le mie immagini della Basilica di San Petronio, esterne (dopo il restauro della facciata), ed interne, fino all'originale sottotetto, dopo un lungo digiuno determinato dalle ostilità fino ad ora dimostrate per le riprese degli interni. Come ho già osservato, essendo la Basilica dei bolognesi, ora che i bolognesi hanno necessità di restaurarla, certe preclusioni sono cadute, per cedere il passo a più proficue raccolte di fondi per la conservazione di questo simbolo della mia città.
Visto che Petronio incarna lo spirito “bolognese” sarebbe gradito un suo costruttivo intervento nell’andamento del campionato di calcio serie A quale consigliere “speciale” di Donadoni. Belle foto (come sempre) Forza Bologna!
conosco molto bene la BELLA BOLOGNA..sono spesso ospite da un mio amico a ZOLA PREDOSA dell’associazione AMICI DELL’AVE MARIA PROGETTO CONGO OSPEDALE MATERNITA’ SUOR AGOSTINA
GRAN BELLA FOTO CARO GIUDO BARBI SUOR AGOSTINA DEL CONGO ABITA A BOLOGNA