Il Delta del Danubio, con un'area di 3446 kmq, è un crocevia fondamentale per le migrazioni degli uccelli. Per poter osservare la sua natura più intrinseca, bisogna viverlo da vicino, in barca dall’alba al tramonto. Si parte da Tulcea, quando il Danubio, dopo aver attraversato circa 1000 km sul continente, si divide in tre bracci. A nord il Chilia, lungo circa 104 km, delimita il confine tra Romania e Ucraina. Sulina, il ramo centrale, lungo circa 71 km, è utilizzato per la grande navigazione verso il Mar Nero. Sfintu Gheorghe, lungo circa 123 km, è il più meridionale.
Ma la vera prerogativa del Delta è costituita dalla miriade di canali più piccoli, laghi, paludi e dune di sabbia, più della metà coperte da canneti, che si intrecciano alla struttura dei tre rami principali. E qui si può osservare la ricchezza delle varietà di piante, di pesci ed anfibi, un sistema molto gradito alle più di 330 specie di uccelli che vi nidificano. In questa biosfera particolare è veramente facile imbattersi nel pellicano comune, sia in acqua, intento a pescare, che in aria, in stormi che volano in elegante sincronia. Ma è possibile incontrare anche il pellicano riccio, pur raro e minacciato di estinzione, assieme ad aironi, garzette, cigni, cormorani, cicogne, pittime, chiurli, svassi, aquile, ghiandaie di mare, sgarze ciuffetto, solo per citare quelli degli scatti che seguono. Se l’incontro fugace con il cane procione è stato emozionante, ancor di più è il ricordo che porto con me di queste distese d’acqua veramente smisurate che vanno a comporre la foce del Danubio.