Il Palazzo della Mercanzia è sede della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Bologna.
È detto anche Palazzo del Carrobbio per la sua collocazione in una delle piazze più antiche di Bologna (piazza Mercanzia), già presente in età romana all'incrocio tra l'antica via Emilia per Rimini (oggi strada Maggiore) e l'antica via Salaria per Ravenna (oggi via San Vitale). Nell’area, dopo l’VIII secolo, sorgeva un borgo abitato da una comunità di Longobardi, le cui strade ad orientamento radiale andavano a convergere nell'attuale piazza di Porta Ravegnana, formando un "carrobbio", cioè un luogo spazioso in cui confluiscono varie vie.
È detto anche Foro o Loggia dei Mercanti per il suo utilizzo. Viene eretto tra il 1384 e il 1391 su progetto di Lorenzo di Bagnomarino e Antonio di Vincenzo (che già lavorava a San Petronio), per decisione del Comune di Bologna, per dare una sede all'Universitas mercatorum (Foro dei Mercanti) e ad alcune Corporazioni. Individuato il sito nella zona dove sorgeva la Gabella, il Palazzo andrà ad ospitare il Tribunale mercantile, un istituto formato con il compito di giudicare le controversie in ambito mercantile, di attendere alla manutenzione e alla sorveglianza del Canale Navile, di disciplinare la compilazione dei libri dei commercianti e dei sensali. Le sentenze e le riunioni del tribunale venivano annunciate pubblicamente dal balcone in marmo bianco posto al centro della facciata principale: coloro che venivano giudicati colpevoli di fallimento doloso erano legati ad un paletto, posto davanti alla colonna centrale della loggia, ed esposti al pubblico ludibrio.
A partire dal 1797, con l'occupazione francese, diviene la sede della Camera di Commercio.
Nei suoi archivi, sono custodite le ricette originali dei più famosi piatti della cucina bolognese, tra cui la misura della vera tagliatella, depositata nel 1972.