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C’era una volta a Bologna, Strada di Galliera

C'era una volta a Bologna, Strada di Galliera. E c'è ancora. Oggi via Galliera è stata relegata al rango di strada secondaria, rispetto ai tempi in cui era al centro della vita cittadina, definita il corso e perfino il Canal Grande bolognese, per l’aspetto che le conferivano i prestigiosi palazzi presenti lungo il suo percorso. A guardarla con attenzione, oggi via Galliera, pur molto segnata e trasformata dal tempo, continua a conservare aspetti del fascino della strada più nobile di Bologna, racchiusa fra due ali di splendidi palazzi, edificati dai maggiori architetti del loro tempo, per ospitare i tanti personaggi illustri che hanno contribuito a scrivere la storia della città. Strada di Galliera fu per secoli la via più ricca e trafficata di Bologna, fino all’inaugurazione della parallela via Indipendenza a fine Ottocento, disegnata come collegamento della Piazza Maggiore alla nuova Stazione ferroviaria. Strada di Galliera, erede in parte dell’antico cardo massimo della Bononia romana, era percorsa da chi entrava da nord e voleva raggiungere la Piazza Maggiore. Terminava al Canton dei Fiori e comprendeva l’attuale via Manzoni.

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Scorcio di via Galliera a Bologna
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Via Manzoni, già Strada di Galliera a Bologna
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Affreschi della scuola dei Carracci, Sala delle Stagioni del Ristorante I Carracci, già Palazzo Fava in via Manzoni
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I Carracci, Camerino d'Europa, Grand Hotel Majestic, già Palazzo Fava
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I Carracci, affresco nel Camerino d'Europa, Grand Hotel Majestic, già Palazzo Fava
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Torre Conoscenti (detta Ritrovata o Ghisilardi), fine XI sec, alta 20m, via Manzoni 6 a Bologna
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2 archi appartenuti alla Rocca Imperiale, sul quale fu costruita la torre Conoscenti, Museo Civico Medioevale di Bologna
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Portici di Bologna, Palazzo Fava in via Manzoni fronteggia la Chiesa si santa Maria i Galliera e dei Filippini
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Navata centrale della Chiesa di Santa Maria di Galliera a Bologna
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Guercino, San Filippo Neri in estasi, la Vergine con Bambino aggiunto da Guercino nel 1662, Chiesa di Santa Maria di Galliera
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Palazzo Ghisilardi in via Manzoni, già Strada Galliera a Bologna
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Casa Castelli ha ospitato il primo ufficio postale di Bologna, 1 gennaio 1768
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Niccolò dell'Abate, affresco sull'Orlando Furioso, Pinacoteca di Bologna, già a Palazzo Torfanini in via Galliera-1
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Niccolò dell'Abate, affresco sull'Orlando Furioso, Pinacoteca di Bologna, già a Palazzo Torfanini in via Galliera-2
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La facciata attribuita al Formigine di Palazzo Dal Monte (1529) in via Galliera a Bologna
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Giovanni II Bentivoglio, Capitello di Casa delle Tuate, in via Galliera, forse proveniente dal distrutto Palazzo Bentivoglio
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Palazzo Aldrovandi, già Montanari, via Galliera 8 a Bologna
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Palazzo Aldrovandi, già Montanari, via Galliera 8 a Bologna-2
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Navata centrale della Chiesa di Santa Maria Maggiore in via Galliera a Bologna
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Chiesa di Santa Maria Maggiore in via Galliera a Bologna-2
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Antica croce in pietra datata 1143, ritrovata nel 2013 presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore in via Galliera a Bologna
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Antica croce in pietra datata 1143, ritrovata nel 2013 presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore in via Galliera a Bologna-2
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Orazio Samacchini, Madonna col Bambino, Chiesa di Santa Maria Maggiore in via Galliera a Bologna
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Dal serraglio di Porta Galliera, nei pressi dellla piazzetta della Pioggia, iniziava il Borgo di Galliera
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Nella Piazzetta della Pioggia la Chiesa di Santa Maria della Pioggia e Palazzo Tanari su via Galliera
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Agostino Carracci, Adorazione dei Pastori, Chiesa di San Bartolomeo di Reno e Madonna della Pioggia a Bologna-2
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Palazzo Tanari (1671) in via Galliera a Bologna
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Giacomo de Maria, Sacra Famiglia, Portico di Palazzo Tanari in via Galliera Bologna
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La facciata in stile neocinquecentesco di Palazzo Merendoni in via Galliera a Bologna
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Scalone del Compagnini con sculture di Domenico Piò a Palazzo Merendoni in via Galliera 26 a Bologna-3
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Porta Galliera, nei pressi della Stazione ferroviaria di Bologna

4 thoughts on C’era una volta a Bologna, Strada di Galliera

  1. GRAZIE GUIDO del tour virtuale. Delle vie e dei palazzi della ns. città non sappiamo mai abbastanza, non guardiamo con gli occhi curiosi dei turisti. E’ sempre un bel vedere!!!…in questo caso anche un bel sapere!!!

  2. Splendide foto. Mi piange il cuore che sia così rovinato il dipinto di Agostino Carracci. Possibile che non si possa restaurare?

    • Grazie, in effetti alcune opere d’arte andrebbero a mio avviso curate meglio, ma mi rendo conto dei problemi legati ai costi e sopratutto al tipo di proprietà.

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