La tradizione vuole che la Chiesa sia stata fondata nel 616 da Pietro I, vescovo di Bologna, discepolo del monaco Colombano di Bobbio. In verità, si ha notizia certa di una Chiesa e di un Monastero dedicati a San Colombano solo negli ultimi anni dell’XI secolo. Oggi, il Complesso di San Colombano, a Bologna in via Parigi n. 5, è il risultato di quel che resta dell’aggregazione di diversi edifici religiosi, avvenuta nel corso dei secoli, della quale rimangono la Chiesa, la Cappella della Madonna dell’Orazione, l’Oratorio e la Cripta. Sono stati compiuti importanti lavori di restauro degli affreschi (il pennello), che, uniti agli strumenti musicali antichi donati dal Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini (il pentagramma), contribuiscono ad un unicum davvero originale.
La Chiesa è arricchita da affreschi di scuola bolognese del XV secolo, visibili nelle navate. Risale invece al 1591 la costruzione dell’adiacente Cappella della Madonna dell’Orazione edificata per dare riparo al dipinto della Madonna dell’Orazione attribuito a Lippo di Dalmasio (1399). L’impianto decorativo venne affidato alla scuola dei Carracci.
Sopra la Cappella, l’Oratorio è un vero e proprio gioiello dell’arte barocca bolognese, realizzato con un ciclo di affreschi ispirato alla Passione ed al Trionfo di Cristo. In occasione del Giubileo del 1600, la decorazione della stanza viene affidata agli allievi di Ludovico Carracci appartenenti all’Accademia degli Incamminati. Primi fra tutti Guido Reni, ma anche Domenichino e Francesco Albani, Lucio Massari, Francesco Brizio e Lorenzo Garbieri.
La Cripta è di origine tardo romana. Costruita su una fondazione in blocchi di selenite e di calcare si è rivelata con i restauri del 2007, gli stessi che hanno portato a un’ulteriore scoperta di eccezionale importanza storico-artistica: un affresco duecentesco attribuito a Giunta Pisano, Cristo in croce fra la Vergine e San Giovanni Evangelista.
Il Complesso di San Colombano, acquistato nel 2005 dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, è stato oggetto di un intervento di restauro che ne ha ripristinato lo splendore originale. Inaugurato il 21 giugno 2010, oggi ospita la collezione di strumenti musicali antichi donata dal Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini e costituita da circa novanta pezzi tra clavicembali, spinette, pianoforti clavicordi e altri strumenti, e la biblioteca specializzata, donata dagli eredi del musicologo bolognese Oscar Mischiati. Gli strumenti sono stati sottoposti a delicati, prudenti ma efficaci restauri (per la maggior parte a Bologna ad opera dei “Mastri del legno” Arnaldo Boldrini e Renato Carnevali), sì da fare della collezione un assieme armonioso di “monumenti sonori” viventi.
Ciao Guido, bravissimo come sempre. Mi sembrano più belle le immagini viste dalle foto che dal vivo. La n. 6 dall’alto poi è stupenda!
gabriella
BELLISSIMO COMPLESSO un’altra ricchezza della nostra bella Bologna.
Quando ci sarà la prossima visita guidata come fare per partecipare?
La prossima visita guidata a San Colombano ci sarà il 30 novembre 2010, ma solo limitata all’ascolto di alcuni strumenti antichi che sono esposti nel Complesso.
Complimenti per le bellisime foto da parte dei progettisti del recupero e restauro del compleso di san Colombano, arch. Roberto Scannavini e arch. Francisco Giordano
Ringrazio per i complimenti sperando di aver fatto cosa utile, in questo caso, come per tutte le immagini di questo tipo, alla divulgazione delle nostre opera d’arte spesso poco conosciute.
Salve, sono interessata alla visita. ne avete in programma? grazie
buongiorno, io sono andato a titolo personale. Visto l’interesse per il luogo, chiederò al mio circolo di organizzare una visita. Per essere aggiornati sulle attività del circolo, è sufficiente iscriversi alla mailing list all’indirizzo http://www.cralrer.it.
Anche a me interesserebbe una visita guidata. Bellissime foto
come ho scritto prima, per essere aggiornati sulle attività del circolo, tra le quali anche visite guidate, è sufficiente iscriversi alla mailing list all’indirizzo http://www.cralrer.it. Buona giornata.