La Chiesa di Santissima Trinità appartenente al circuito delle cosiddette minori bolognesi, incluse cioè in quel gruppo di luoghi di culto meno conosciuti al grande pubblico. La Chiesa affonda le sue radici nella storia di un’antica comunità di monache Gesuate e sorge a Bologna verso la metà del XV secolo, nella via allora detta Borgo Arruffato, poi San Pietro Martire ed ora Via Orfeo. Le monache Gesuate erano un piccolo gruppo di donne, riunite in confraternita sotto la regola dell’Ordine dei Gesuati, ordine che ebbe origine dal beato Giovanni Colombini nel 1367. Con l’aiuto di elemosine e doti di religiose, le monache riescono ben presto ad edificare una piccola Chiesa ad uso interno, consacrata il 26 novembre del 1480 sotto il titolo della Santissima Trinità. Nel corso del tempo, la comunità sente l’esigenza di ampliare il convento e di edificare una nuova Chiesa, sia per uso interno, che pubblico; fra il 1634 e il 1648, le monache acquistarono così una serie di edifici e di terreni nel territorio compreso fra le Vie De' Buttieri e Santo Stefano. Nel 1662 la posa della prima pietra della nuova Chiesa, il cui progetto era stato redatto dall’architetto bolognese Francesco Martini. Dopo varie vicissitudini, il 21 giugno del 1750 la nuova Chiesa della SS. Trinità venne consacrata in coincidenza con la definitiva chiusura dell’antica Chiesa di Borgo Orfeo.
Singolare prerogativa di questa Chiesa è quella di possedere ben quattro organi antichi, due dei quali posti ai lati della Cappella Maggiore, che ho avuto il piacere di poter ascoltare in funzione, nelle esecuzioni di Giorgio Vasina (all'organo "in cornu evangelii" e all'organo positivo Giacobazzi) e di Gianni Grimandi (all'organo "in cornu epistolae" e all'organo positivo Mazzetti).
L'organo "in cornu evangelii", costruito nel 1567 da Giovanni Cipri per la vecchia Chiesa delle monache gesuate. Lo strumento era collocato in modo da servire sia il coro delle monache (soggetto alla clausura), sia la Chiesa vera e propria. Trasportato, e in parte rifatto, da Francesco Traeri nel 1710 nella nuova Chiesa e collocato in cantoria, è stato restaurato nuovamente nel 1750 da Giuseppe Gatti. L’ultimo restauro risale al 1971.
L'organo "in cornu epistolae", costruito da Giuseppe Sarti nel 1845, rivela ben presto «diffetti di costruzione» tali da renderlo «pressoché inservibile» appena otto anni più tardi. Per porre rimedio all’inconveniente l’amministrazione parrocchiale affida il suo restauro ad Alessio Verati, che effettua il lavoro entro la metà del 1854. Recentissimo l’ultimo restauro, concluso nel 2009.
L'organo positivo Giacobazzi è costruito da Giovanni Battista Giacobazzi nel 1690. Situato nella cantoria dell’oratorio retrostante l’abside, viene ampliato nel 1840 da Alessio Verati. Nel 1956 venne rimosso e smontato per consentire la trasformazione dell’oratorio nell’attuale sala Auditorium “Benedetto XIV”. Un recente restauro (2006) lo ha riportato nelle condizioni in cui lo lascia Verati a metà Ottocento. La collocazione attuale all'interno della Chiesa, sotto la cantoria di destra, rende possibile un suo utilizzo ordinario nel servizio liturgico.
Infine, l'organo positivo Mazzetti, è attribuibile a Vincenzo Mazzetti (1815 circa) e viene collocato dapprima nella cappella del Cuore Immacolato di Maria, poi nell'abside, infine nel nuovo Auditorium “Benedetto XIV”, l'ultima volta l'ho scorto all'interno della Chiesa, sotto la cantoria di sinistra. L’ultimo restauro risale al 1971.
Che emozione…………….!!! grazieeeeeee che bella !!!!!
grazie Guido per questo lavoro !
grazie giorgina, la mia fan più assidua
Salve ,Guido.
Sono passata stamattina dal tuo blog in cerca di informazioni su di un dipinto presente in questa chiesa. Non ho trovato qui ciò che cercavo, ma ho scoperto l’esistenza del tuo blog che non mancherò di visitare ancora. Complimenti!
Buona giornata (oggi, di pioggia).
rosaturca
Grazie per i complimenti e per la visita. Se vuoi delle immagini particolari, posso fare una ricerca specifica.